Da tempo ormai si è ampliamente apprezzato il significato formativo della fiaba di Frank Baum e molto è stato scritto sui messaggi educativi rintracciabili nelle vicissitudini dei suoi personaggi.
I protagonisti della fiaba sono Dorothy, la bambina allontanata dalla sua casa in Kansas da un terribile uragano, lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo. Ognuno di loro vuole incontrare il Mago di Oz per chiedergli qualcosa.
Che cosa possono rappresentare i doni del Mago di Oz?
Il cervello dello Spaventapasseri è simbolo dei saperi, teorici e pratici, necessari ad assolvere un ruolo e di cui nessuno è totalmente privo. La formazione dovrebbe essere in grado di valorizzare e rafforzare le capacità pregresse, oltre che di ampliare le abilità tecniche di cui si è carenti.
Il cuore del Boscaiolo di Latta è simbolo della competenza emotiva. Oggi si riconosce alle emozioni un impatto significativo su tutto il comportamento umano, capace di influire significativamente sui processi di apprendimento.
Saper riconoscere i propri stati emotivi e comunicarli agli altri, saper riconoscere ed identificarsi negli stati emotivi delle persone con cui interagiamo, saper accettare e gestire in modo efficace le emozioni avverse è un insieme di abilità fondamentali nella nostra vita professionale e sociale.
Il Leone Codardo ci ricorda che, senza un pizzico di coraggio, è impossibile affrontare nuove sfide, per intraprendere nuovi percorsi o solo per provare ad immaginarsi in ruoli diversi.
Chi conosce la storia del Mago di Oz, ricorderà perfettamente che il Mago non regala nulla che i bizzarri personaggi non abbiano già in sé.
Nel corso delle peripezie per raggiungere la Città di Smeraldo dove risiede il Mago, lo Spaventapasseri dimostra di avere un intuito fine ed efficace, il Boscaiolo di Latta mostra solidarietà e compassione per i suoi amici e il Leone Codardo affronta con grande valore molti pericoli. Insomma, la formazione accompagna a risvegliare, stimolare e riscoprire abilità e competenze che abbiamo dentro di noi:
(…) allora Oz prese la sua testa, la svuotò della paglia e ne riempì la parte più alta con un bel po’ di crusca, di aghi e di spilli, poi aggiunse della paglia nuova e rimise la testa al suo posto.
“Ecco d’ora in poi sarai un grand’uomo, perché ti ho dato un cervello della migliore qualità. Come ti senti?”
“Mi sento davvero saggio, e quando mi sarò abituato al cervello saprò tutto!” esclamò felice lo Spaventapasseri.
Poi Oz si rivolse all’Uomo di Latta:” Devo fare un buco nella lamiera per darti il cuore”
“Fai pure, non sentirò dolore” rispose il Boscaiolo. Oz allora fece un buco nel petto di latta e ci mise dentro un bel cuore di seta rossa e pieno di segatura.
“Ora hai un cuore che ogni uomo vorrebbe avere”.
“Ti sono molto grato” rispose sincero il Boscaiolo.
Quando toccò al Leone Codardo, Oz prese da un armadietto una bottiglia che conteneva un liquido verde-oro, che il Leone annusò disgustato.
“Bevilo” disse Oz.
“Cos’è?” chiese il Leone.”
Se fosse dentro di te sarebbe coraggio, perché il coraggio è sempre dentro di noi, ma finché non lo bevi non si può chiamare così. Il Leone bevve.